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Fatti i cavoli tuoi

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I cavoli di Dhal

Lo scrittore Rohal Dhal, nel libro La Fabbrica di Cioccolato, ci racconta teneramente che la famiglia Bucket era così povera che mangiava soltanto minestra di cavoli. Ogni sera la signora Bucket preparava questa minestra con tanto amore, distribuendola poi ai 4 nonni allettati, al marito e al piccolo Charlie. Dhal era decisamente un uomo dalla fantasia molto vivace, come poteva infatti un’intera famiglia sopravvivere mangiando solo ed esclusivamente minestra di cavoli?!

Questa volta però Dhal ci ha, forse inconsciamente, azzeccato.

I cavoli infatti sono ortaggi dalle mille qualità, a partire dal fatto che sono facili da coltivare e crescono tutto l’anno (e questo la signora Bucket lo sapeva molte bene). Nella famiglia delle crucifere di cui fanno parte i cavoli  troviamo il broccolo nero, il broccolo cinese, il cavolfiore, il cavolo di Bruxelles, il cavolo rapa… e tantissimi altri, insomma, sono una gran bella famiglia, proprio come quella di Rohal Dhal.

Le qualità dei cavoli sono molte, vediamone alcune.Schermata 2014-01-03 alle 18.22.32

Sono ricchi di sostanze nutritive

I cavoli hanno un alto apporto di vitamine (B1, C, E), sali minerali e sono ricchissimi di calcio, zolfo (è per questo che puzza così tanto!), antioddisanti, fosforo, rame, iodio, selenio e magnesio. Sono poveri di proteine ma contengono più ferro di una bistecca. Il cavolo poi è pieno zeppo di acidi grassi (omega 3 e omega 6).

Aiutano nella prevenzione di molte malattie

I cavoli sono molto utili per la cura della colite ulcerosa perché hanno le mucillagini. Wikipedia ci dice che sono delle glicoproteine polari, e, in termini più abbordabili: un muco appiccicoso che rende umida la pianta e la fa sopravvivere anche in ambienti secchi. Inoltre, il cavolo aiuta il nostro organismo a produrre emoglobina e contrastare l’anemia ed è anche un potente antinfiammatorio naturale.

Rischi di Ictus, cataratta e malattie cardiovascolari sono scongiurati nelle persone che consumano cavoli. Per chi soffre di pressione alta è bene consumare tanti di questi ortaggi perché il potassio in essi contenuto aiuta a controllare la pressione arteriosa.

Le ultime ricerche in campo medico hanno anche fatto emergere che i cavoli aiutano nella prevenzione dei tumori al colon e ai polmoni. Ce lo spiega uno studio Statuninense dell’Università della California di Santa Barbara: broccoli, cavoli, ravanelli, contengono dei composti chimici dal nome impronunciabile: isotiocianatisfido chiunque a pronunciarlo tre volte di fila– che impediscono il diffondersi delle cellule tumorali. In Giappone si sono accorti che sempre questi isotiocianati bloccano la produzione di melanomi.

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Come cucinare i cavoli

Calmi, calmi, non parlo ancora di ricette ma di consigli su come cucinare il cavolo per fargli mantenere tutte le sostanze benefiche che abbiamo elencato. Prima di tutto il cavolo deve essere fresco, e lo si vede quando non presenta macchie sulla corolla ed ha le foglie attaccate al corpo. Deve essere bello sodo e croccante.
Se vogliamo cucinare il cavolo la lessatura è il metodo più sbagliato di cottura perché dopo mezz’ora di bollitura i broccoli perdono il 70% delle proprietà benefiche. Quindi è meglio la cottura al microonde o al vapore. Se i cavoli vengono poi congelati perdono il 30% del contenuto di glucosinato.

il succo di cavolo crudo con carota e limone, se siete affaticati, è una vera panacea. Il succo è utile anche in casi di estremo nervosismo e irritabilità, per riequilibrare le condizioni della pelle e del cuoio capelluto, per liberare l’intestino da vermi o parassiti e in caso di asma e pertosse.

Se siete senza voce e avete un forte raffreddore allora è il caso di prendere un po’ di cavolo cotto o bere anche solo l’acqua di cottura condita con un po’ di miele. Se siete reduci da una bella sbronza invece un brodo concetrato di cavolo è l’ideale, poco appetitoso ma molto efficace.

Barche di cavoli

Una piccola curiosità: Quando ancora le traversate in mare richiedevano settimane di viaggio i marinai si ammalavano di scorbuto per la carenza di vitamina C. Si scoprì tuttavia che la malattia poteva essere arginata caricando sulla nave quintali di cavoli che erano reperibili in moltissimi paesi nordici. Pieni di cavoli e vitamine i marinai e i conquistatori poterono colonizzare ogni angolo del mondo e il cavolo divenne l’alimento più consumato in periodi di povertà arrivando, quindi, anche sulla tavola dei Bucket.



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