Venerdi, 19 aprile 2024 - ORE:13:04

Il quarto mito: ho diritto alle cure?

diritto alla cura

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Il diritto alle cure è di tutti

Negli articoli precedenti abbiamo parlato dei falsi miti sul cancro, oggi parliamo del quarto e ultimo.

La salute è un diritto fondamentale di ogni individuo! Tutti hanno diritto a ricevere cure adeguate al proprio stato di salute, anzi, è al paziente stesso che viene affidato il diritto di scegliere se ricevere o meno un certo trattamento.

Questo diritto viene regolamentato anche dal punto di vista giuridico: la Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1 gennaio 1948, nell’articolo 32 afferma:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

È la legge stessa a definire il diritto di ogni persona ad essere curata, anche gratuitamente se non è in condizioni economiche tali da permettersi le cure.
Accanto a questo diritto, ne emerge però un altro: quello di rifiutare le cure. Lo stato italiano quindi permette a qualunque paziente di poter decidere SE effettuare o rifiutare un trattamento sanitario, riconoscendo a ciascuno la dignità di poter scegliere fino a che punto farsi “rivoltare come un calzino” dai medici.

E nel resto del mondo?

Tutto questo sembra scontato ma non lo è affatto: in America, per esempio, il diritto alla salute non è affatto garantito costituzionalmente, ma solo i cittadini coperti da assicurazione sanitaria possono usufruire delle cure mediche (notare che su 313 milioni di americani, sono 44 milioni quelli che non hanno una assicurazione sanitaria).

Ha commosso il mondo la storia di Michael De Beyer, un ristoratore texano che ha venduto il suo ristorante per pagare le cure per un tumore al cervello a una sua dipendente, la diciassettenne Brittany Mathis: questa vicenda è esemplificativa di un sistema sanitario che discrimina tra chi economicamente può permettersi le cure e chi no, come se il diritto alla salute fosse un accessorio costoso da comprare al mercato.

Nel nostro paese ci sono indubbiamente tanti problemi, ma almeno in questo caso possiamo essere felici di essere italiani.



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