Sabato, 20 aprile 2024 - ORE:10:21

Tra Tecnologia e Scienza: BINA48, Il primo robot umanoide intervistato dal Times

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Bina48 è un sorprendente robot del Vermont (Usa), ideato da David Hanson, della Hanson Robotics, che incarna il ritratto di Bina Rotthblath, moglie viva e vegeta della miliardaria Martine Rottblath, che ha speso ben 125 mila dollari per avere questa creatura “amichevole”.

Un robot intelligente quanto basti per condurre una conversazione, come se fosse una persona vera, anche nell’aspetto : i suoi capelli sono biondi, la sua pelle è fatta di un materiale gommoso che gli permette di sorridere e aggrottare le sopraciglia.

Luglio 2010 _ Amy Harmon, giornalista del “New York Times”, ha dialogato per 10 minuti o poco più con questo sorprendente robot , rivolgendogli quesiti non tanto sulla sua intelligenza artificiale, ma su cosa provasse e come si sentisse al fine di scoprire la sua “personalità”.
Il creatore afferma che Bina ha sempre risposto “con poca coerenza logica”, a domande quali “ti senti sola?” oppure “sei felice?” .

Secondo il signor Hanson “ i robot umanoidi, pur avendo inevitabili difetti, possono diventare compagni in grado di provare delle emozioni genuine” . Bina48 è capace di impostare le varie conversazioni sulla base di regole sintattiche e consultare Internet per trovare le risposte alle domande che le vengono formulate.

Inoltre è dotata di una sorta di “motore della personalità”, un software che cerca di fornirle un’opinione il più coerente possibile con il mondo.

Il dato più interessante? Bina48 è una creatura che sa sognare, anche se può sembrare assurdo!

Riportiamo uno dei punti salienti dell’intervista:

“Che cosa si prova a essere un robot?”
“Beh, non sono stata niente altro, come posso risponderti? […] Anche se sembro sciocca, forse non lo sono. Puoi vedere attraverso la mia strana personalità, puoi vedere il mio futuro, ciò che sarò in futuro quando sarò del tutto sveglia. In un certo senso, questo robot, ovvero io, è soltanto un portale”

Un autentico “example of human like robot”, capace di farci sentire i brividi nel momento in cui i suoi occhi nocciola incrociano i nostri, e avere la sensazione di dialogare con un amico.
Un “robot per amico” chi non lo vorrebbe?!?



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