Martedi, 11 marzo 2025 - ORE:12:23

Inquietante scoperta sotto l’Appennino: scienziati senza parole

La scoperta degli scienziati dell’INGV e dell’Università di Perugia è clamorosa: sotto l’Appennino meridionale si verificano intrusioni attive di magma, tali da poter potenzialmente provocare terremoti. Lo rivela lo studio “Sismic signature of active intrusions in mountain chains”, pubblicato sulla rivista Science Advances… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”“Alcuni terremoti innescati da…””]

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A spiegarlo al grande pubblico è Francesca Di Luccio, geofisica dell’INGV e uno dei coordinatori del team di ricercatori che ha condotto lo studio: “Le catene montuose sono generalmente caratterizzate da terremoti riconducibili all’attivazione di faglie che si muovono in risposta a sforzi tettonici, tuttavia, studiando una sequenza sismica anomala, avvenuta nel dicembre 2013-2014 nell’area del Sannio-Matese con magnitudo massima 5, abbiamo scoperto che questi terremoti sono stati innescati da una risalita di magma nella crosta tra i 15 e i 25 km di profondità… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Anomalia””]

Un’anomalia legata non solo alla profondità dei terremoti di questa sequenza (tra 10 e 25 km), rispetto a quella più superficiale dell’area (< 10-15 km), ma anche alle forme d’onda degli eventi più importanti, simili a quelle dei terremoti in aree vulcaniche”.



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